Quando iniziano a camminare i bambini hanno bisogno di molti accessori e supporti per accompagnarli al meglio. Oltre alle attenzioni e agli incoraggiamenti, sono utili tanti oggetti specifici:
- Seggioloni e supporti allargano lo spazio vitale del bimbo, sostengono la colonna in posizione corretta e lo aiutano ad alzarsi.
- Giocattoli stimolanti e tappeti antiscivolo riempiono di divertimento gli spazi in cui si muove, migliorando coordinazione e senso dell’equilibrio.
- Fasce e marsupi permettono al bambino di muoversi in sicurezza e libertà, mentre i genitori hanno le mani libere.
Su www.idealbimbo.it i genitori possono trovare numerosi strumenti e suggerimenti per accompagnare al meglio i loro bambini nell’emozionante fase dei primi passi. Tutto ciò che è utile per sostenere il naturale sviluppo motorio e cognitivo del piccolo, aiutandolo in maniera divertente ad acquisire gradualmente l’andatura eretta. Un ingegnoso sistema che consente ai genitori di vivere appieno le emozioni dei primi traballanti passi del proprio figlioletto, ben equipaggiati e supportati nel loro nuovo ruolo.
Quando inizia a camminare un bambino? I primi passi
I primi passi dei bambini sono il risultato di un processo graduale di acquisizione di abilità motorie. Verso i 9-15 mesi di età i neonati iniziano a compiere i primi tentativi di cammino autonomo, solitamente supportandosi aggrappati a mobili e pareti. Tuttavia, già mesi prima iniziano ad acquisire le competenze motorie di base necessarie per reggersi seduti e in piedi da soli. Tra i 6 e gli 8 mesi i bimbi riescono a stare seduti per diversi minuti grazie alla coordinazione degli addominali e dei muscoli paravertebrali. Verso 9 mesi l’equilibrio e la forza nelle gambe consentono di reggersi in piedi, aggrappandosi a oggetti o persone.
Tra 12 e 18 mesi esploreranno camminando brevi tratti, illudendosi di poter controllare i molteplici muscoli coinvolti nella deambulazione. Molti fattori influenzano il processo: geni, interazioni sensoriali precoci, stimoli ambientali, livello tonico. Neonati con un tono muscolare più alto e rigidità articolare minore tenderanno ad acquisire prima l’andatura eretta. I primi passi coronano un percorso graduale di sviluppo motorio e neurale, influenzato da fattori genetici e ambientali.
Quando iniziano a camminare i bambini? Modalità e tempi
Nelle prime fasi i bambini camminano in modo instabile e incerto, utilizzando strategie compensate. Inizialmente procedono aggrappandosi a mobili e persone, stampando forte i piedi e alzando le ginocchia in modo sproporzionato. Le prime camminate sono lente e incerte: i bambini valutano attentamente ogni passo, guardano fisso per terra e muovono le gambe in modo asincrono. Progressivamente acquisiscono il controllo del bacino e del tronco, fondamentale per lo spostamento del baricentro e il trasferimento del peso da un arto all’altro.
Diventano più sicuri nel bilanciamento e nell’assorbimento degli urti, iniziando a sollevare meno le ginocchia e a liberare le mani. Imparano a coordinare la rotazione del bacino e delle anche con la flessione/estensione delle articolazioni della gamba. Intorno ai 2 anni la deambulazione diventa più fluida ed economica, con un aumento della velocità e una riduzione del consumo energetico.
I bambini imparano progressivamente ad eseguire correttamente i complessi movimenti che permettono la deambulazione bipede, migliorando nel tempo l’equilibrio dinamico, la coordinazione e l’efficienza.
Come favorire l’apprendimento
Per supportare al meglio l’acquisizione del cammino nei bambini è importante:
- Fornire stimoli motori adeguati: mobili e giocattoli a diverse altezze, spazi ampi per esplorare camminando e correndo in sicurezza.
- Incoraggiare i primi tentativi: i genitori dovrebbero elogiare ogni primo passo, anche incerto. Questo stimola la motivazione del bambino.
- Dare supporto fisico adeguato: tenendo per mano o permettendo di aggrapparsi a braccia e gambe, ma mostrando progressivamente fiducia nelle capacità del bambino di reggersi da solo.
- Essere pazienti: i tempi dello sviluppo motorio sono individuali. Il bambino camminerà quando sarà pronto.
- Fare da esempio: camminare lentamente di fronte al bambino, mimando i movimenti della deambulazione. Questo può aiutarlo a imitare la sequenza di passi.
- Ridurre al minimo le sollecitazioni: evitare di spronare il bambino a “camminare già!”, rispettando i suoi progressi naturali.
- Coinvolgere il bambino in attività che facilitano la coordinazione occhio-mano-piede: costruzioni, attaccare bottoni, infilare perline, giochi di manipolazione. Tutte queste attività stimolano aree cerebrali importanti per la deambulazione.
- Praticare esercizi che rafforzano i muscoli delle gambe: giochi che prevedono salite e discese con i gradini, sollevamenti in piedi aggrappandosi a mobili stabili. Questi esercizi migliorano tono e forza muscolare, due fattori che favoriscono l’apprendimento del camminare.
- Proporre esperienze sensoriali che stimolano l’equilibrio: dondolarsi, fare le capriole, stare a testa in giù. Queste attività, se adeguatamente supervisionate, stimolano i recettori propriocettivi coinvolti poi nella marcia.
I genitori dovrebbero creare le condizioni ottimali per favorire l’apprendimento motorio, fornendo stimoli, rassicurazioni ed esempi, ma rispettando sempre i tempi e le strategie naturali con cui il bambino sviluppa progressivamente la deambulazione.