Pulire il divano in tessuto è una di quelle operazioni che in molti affrontano con un misto di apprensione e dubbi, temendo di non ottenere il risultato sperato o addirittura di danneggiare irreparabilmente il rivestimento. In realtà, con i giusti accorgimenti è possibile rimuovere anche le macchie più ostinate, preservando intatto nel tempo l’arredo della propria casa.
Il primo passo fondamentale è identificare la natura della macchia, per poter scegliere di conseguenza il prodotto specifico da utilizzare. Per olio, vino, caffè ecc. si rivelano efficaci soluzioni naturali a base di aceto, limone o bicarbonato. Lo sporco più resistente può invece cedere ad appositi smacchiatori chimici reperibili nei negozi di prodotti per la pulizia o presso rivenditori specializzati. Acquistando i mobili presso rivenditori specializzati come ad esempio Arredamenti Bertoni https://www.arredamentibertoni.it, è possibile, trovare anche supporto tecnico e consigli da parte del personale specializzato oltre che mobili di pregio realizzati con materiali di altissima qualità.
È importante consultare le istruzioni di lavaggio indicate sull’etichetta del divano e testare prima il prodotto pulente su un’area nascosta, per verificare la compatibilità col tessuto. Con pazienza e i giusti accorgimenti anche le macchie più ostinate possono lasciare il posto ad un divano ricostituito nel suo originario splendore. Basta voler conoscere e usare al meglio gli strumenti che abbiamo a disposizione.
Come pulire il divano in tessuto: rimuovere lo sporco superficiale
Per rimuovere efficacemente lo sporco superficiale di un divano in tessuto è necessario adottare prodotti e tecniche specifiche rispettando sempre la composizione del rivestimento. Infatti ogni tessuto, come il lino, il cotone, il velluto o il poliuretano, possiede caratteristiche strutturali e di reazione ai trattamenti di lavaggio differenti.
Anzitutto è fondamentale individuare la tipologia di tessuto per selezionare di conseguenza il metodo di pulizia più idoneo. Per la maggior parte dei rivestimenti sintetici o naturali è sufficiente ricorrere ai comuni prodotti detergenti neutri, da applicare direttamente sullo sporco mediante un panno inumidito o una spazzola a setole morbide. Occorre evitare di strofinare con troppa forza per non danneggiare le fibre.
Nel caso di macchie oleose o grasse, si consiglia di trattarle preliminarmente con appositi smacchiatori oil repellent da lasciare agire alcuni minuti prima di rimuoverli con acqua. Imparare come pulire il divano in tessuto, prevede anche di sapere che utilizzare i solventi come acetone o alcool non va bene e che devono essere evitati poiché potrebbero rovinare la superficie. Per il velluto invece è opportuno ricorrere a un efficace battipanni con movimenti dall’alto verso il basso, così da rimuovere polveri senza compattarle.
Con detergenti specifici e seguendo poche semplici regole, sarà quindi possibile ripristinare il divano in tessuto rinnovandone l’aspetto senza danneggiare la qualità e la durata nel tempo del rivestimento.
Come pulire il divano in tessuto non sfoderabile: intervenire su macchie più ostinate
Il divano con rivestimento non sfoderabile può presentare con il tempo alcune macchie difficili da rimuovere semplicemente con i normali prodotti detergenti. Per intervenire in maniera mirata su questo tipo di sporco incrostato, risulta fondamentale una pulizia più profonda eseguita seguendo precise procedure.
Per residui di caffè, vino, succhi di frutta o inchiostro sono indicate soluzioni a base di aceto bianco da lasciar agire per almeno un’ora.
In alcuni casi può risultare utile porre un panno bianco bagnato sulla macchia per alcune ore al fine di estrapolare lo sporco dal tessuto. Un’ulteriore opzione è rappresentata dal vapore a temperature controllate (massimo 80°C), utile per disgregare lo sporco senza danneggiare il rivestimento. Con la giusta pazienza e adottando tecniche di pulizia specifiche per le differenti tipologie di macchie, sarà dunque possibile rimuovere anche lo sporco più ostinato dal divano non sfoderabile, preservandone la qualità nel tempo.